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Centro di gravità permanente - Franco Battiato

franco battiato ripropone centro di gravità permanente dalla voce del padrone

Un altra interpretazione del centro di gravità permanente.

Ed ecco dal grande maestro Franco Battiato l'ennesimo testo criptico. Una collezione di frasi, apparentemente sconnesse e prive di senso, scritte dal filosofo Manlio Sgalambro. Naturalmente non è così! In molti hanno dato un'interpretazione al brano e, quasi tutti, fanno rifermento al filosofo mistico Georges Ivanovič Gurdjieff di cui Battiato è un dichiarato seguace.
Sicuramente l'ideatore del risveglio della "quarta via" ha esercitato una profonda influenza sul chi ha scritto il testo, ma io sono convinto che si possa trovare un senso alla canzone anche senza aver letto quest'autore. È quello che tenterò di fare in quest'articolo. Sono convinto che un paroliere, quando scrive un pezzo, lo voglia comprensibile per tutti, indipendentemente dal fatto che questi conoscano o meno le opere di un filosofo russo. Quello che farò sarà solamente un tentativo. Non è detto che riesca. Naturalmente nessuno sostiene che la mia sia l'interpretazione corretta, e, ancor meno, che debba essere condivisa da tutti, è solo un mio punto di vista, un gioco, un modo di perdere tempo. Resto comunque dell'idea che sia un bel modo di perdere tempo, altrimenti gli stessi autori non avrebbero scritto testi che necessitano di parafrasi. Lo dico per tutti quelli che criticano: se Battiato, o chi per lui, avesse voluto che il significato del testo della canzone fosse chiaro e non lasciasse respiro ad interpretazioni, lo avrebbe anche scritto in modo chiaro senza dare spazio alle citate interpretazioni. Se non vi piace fare questo sforzo, semplicemente cambiate sito.
Una vecchia bretone
con un cappello e un ombrello di carta di riso e canna di bambù.
Capitani coraggiosi
furbi contrabbandieri macedoni.
Gesuiti euclidei
vestiti come dei bonzi per entrare a corte degli imperatori
della dinastia dei Ming.

Il colonialismo e le prime contaminazioni,

Sono tre immagini che mi rimandano all'epoca dei grandi viaggi e del neocolonialismo. La vecchia bretone vestita da Cinese altro non è che una donna inglese emigrata nell'estremo oriente ai tempi della guerra dell'oppio. La vecchia bretone potrebbe rappresentare l'impero britannico stesso. I capitani coraggiosi e i furbi contrabbandieri macedoni sono i viaggiatori che si sono aggiunti all'avventura. Una pletora di personaggi tra i più assortiti. Gente che si improvvisa capitano (avventuriero), contrabbandieri, gente che scappa, gente in cerca di fortuna... Si distinguono dalla vecchia bretone perché non rappresentano l'istituzione, ma gli avventurieri che partono alla conquista di nuovi mondi. Per finire i gesuiti, che si vestono come dei bonzi, sono i religiosi che hanno rinunciato al loro credo per integrarsi (e fare carriera) nelle terre di conquista. Tutti in realtà, in questo brano, si travestono per integrarsi nelle società delle quali entrano a far parte. Non credo al riferimento a "Capitani coraggiosi" di Kipling mentre, il riferimento al gesuita Matteo Ricci, lo trovo irrilevante ai fini del testo.
Cerco un centro di gravità permanente
che non mi faccia mai cambiare idea sulle cose sulla gente
avrei bisogno di...
Over and over again.

Il centro di gravità permanente di Gurdjeff.

Il centro di gravità permanente, secondo Gurdjieff, è il punto autentico della nostra persona, che non viene mutato in seguito ai condizionamenti esterni. Il che non significa che non si debba cambiare e non ci si debba evolvere, ma bisogna aver sempre chiara la nostra propria personalità. Il tempo ci cambia e ci modella, ma dentro di noi esiste qualcosa che rimarrà sempre li. Un po' come l'acqua: cambia forma se cambi bicchiere, ma sempre acqua resta.

Per le strade di Pechino erano giorni di maggio
tra noi si scherzava a raccogliere ortiche.
Non sopporto i cori russi
la musica finto rock la new wave italiana il free jazz punk inglese.
Neanche la nera africana.

Le contaminazioni degli anni 70.

Un'altro elenco di contaminazioni culturali, questa volta degli anni 70. Notare anche come l'autore si diverta a giocare con le parole: "free jazz punk inglese" o "New Wave italiana". All'epoca infatti ai fenomeni musicali venivano assegnati nomi fantasiosi e coloriti. Sul raccogliere ortiche non esiste un'interpretazione univoca. Senza dubbio si fa riferimento ad un periodo di crisi, ma non sappiamo se si riferisca ai tempi del colonialismo o alla rivoluzione di Mao o ad altro.
Over and over again
you are a woman in love baby come into my life
baby I need your love
I want your love
over and over again.
Ed ecco alla più grande contaminazione del secondo dopoguerra: la lingua inglese e la musica in lingua inglese che sono entrate di prepotenza nel nostro quotidiano. Forse la rapida, potente ed efficacie contaminazione di sempre, complice anche il lavoro dei mass media ed il piano Marshall.

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