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Visualizzazione dei post da novembre, 2016

Careless Whisper - Wham

Careless Whisper: un testo quasi natalizio. Ricordo che avevo 14 anni quando, nel lontano '88, mio fratello mi raccontò che "Careless Whisper" era il brano preferito della principessa Diana, già nota fan di George Michael. Anzi, sembra che fu proprio lei a far togliere la censura al video di "I want your sex", dove il quel primo piano del lato B era troppo provocante per la Gran Bretagna degli anni 80 (il duro lavoro cominciato dai Sex Pistols non era ancora finito). Non credo sia una grande referenza, anzi, non so nemmeno perché ho riportato quest'aneddoto, ma mi era venuta voglia di scriverlo. Oltretutto mio fratello aveva l'abitudine di inventarsi un sacco di storie, quindi non so nemmeno se sia vero. Sta di fatto che, con l'avvicinarsi del Natale, è sempre più facile sentire questa canzone passare per radio. Non è propriamente una canzone natalizia, ma sarà il caldo suono del sax o il fatto che gli Wham, per causa di  Last Christmas , siano

Centro di gravità permanente - Franco Battiato

Un altra interpretazione del centro di gravità permanente. Ed ecco dal grande maestro Franco Battiato l'ennesimo testo criptico. Una collezione di frasi, apparentemente sconnesse e prive di senso, scritte dal filosofo Manlio Sgalambro. Naturalmente non è così! In molti hanno dato un'interpretazione al brano e, quasi tutti, fanno rifermento al filosofo mistico Georges Ivanovič Gurdjieff di cui Battiato è un dichiarato seguace. Sicuramente l'ideatore del risveglio della "quarta via" ha esercitato una profonda influenza sul chi ha scritto il testo, ma io sono convinto che si possa trovare un senso alla canzone anche senza aver letto quest'autore. È quello che tenterò di fare in quest'articolo. Sono convinto che un paroliere, quando scrive un pezzo, lo voglia comprensibile per tutti, indipendentemente dal fatto che questi conoscano o meno le opere di un filosofo russo. Quello che farò sarà solamente un tentativo. Non è detto che riesca. Naturalmente nes

Sara - Antonello Venditti

Venditti e i suoi testi dal significato rivoluzionario. So che quello che sto per dire farà storcere il naso a parecchia gente, ma sono giunto alla conclusione che il cantautore romano sia stato il più rivoluzionario degli autori italiani, almeno nella prima metà degli anni 70. Forse più di lui è stato solo Rino Gaetano. Attenzione non sto dicendo che sia il mio preferito ne, tanto meno, il migliore. Dico solo che, mentre Mogol e compagni cominciavano timidamente a mescolare l'amore con il sesso, Venditti ci andava giù diretto su argomenti come diritti delle donne, maternità, rispetto della vita, andando spesso in contrasto col pensiero dominante dell'epoca. Erano anni in cui c'era ancora il matrimonio riparatore. Ma il nostro artista ha un secondo merito: è riuscito a raccontare certe cose in modo così poetico e con tale delicatezza, da non aver mai sollevato polemiche. E questo lo rende due volte grande. Vediamo tutti come oggi ogni artista cerchi la provocazione, la

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