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Visualizzazione dei post da maggio, 2014

Anarchy in the UK - Sex Pistols

Sex Pistols, The Clash e l'onda '77. Abbiamo commentato una canzone dei Clash (London Calling) e come non commentare il capolavoro dell'altro grande gruppo appartenente all'"onda 77", i Sex Pistols? Anarchy in the UK non è solo la canzone Punk per antonomasia, è anche l'icona di una generazione di disadattati, l'inno di chi è contro, un modo di vivere... Ed è grandioso pensare a tutto questo, se consideriamo che il testo è stato scritto in modo quasi dadaista dal frontman, nonché cantante del gruppo, Johnny Rotten. La semplicità come punto di forza Ed in effetti la semplicità, che spesso rasenta la banalità, è stato uno dei cardini del successo del Punk. Dice Steve Jones, chitarrista del gruppo: "la gente veniva ai nostri concerti e poi andava a casa dicendo adesso ci provo anch'io. Non avrebbe detto la stessa cosa se fosse stata ad un concerto dei Pink Floyd, perché era musica troppo difficile da suonare". Anche i testi dovevan

London Calling - the Clash

Col loro fare molto discreto i "the Clash" si sono guadagnati un posto di massimo rispetto nella storia della musica Rock Punk. Nati come gruppo spalla dei Sex Pistols, per anni sono sempre stati considerati uno scalino sotto la celebre band Londinese. Ci ha pensato la rivista Rolling Stones a fare giustizia, ponendo la canzone London Calling al quindicesimo posto delle migliori canzoni di sempre, e l'album omonimo all'ottavo posto dei migliori album rock di sempre, davanti a Sex Pistols, Ramones e tutti gli altri gruppi sul genere. Una cosa che distingue i Clash da tutti gli altri sono i testi impegnati. Molte band Punk invitavano alla rivolta sociale, all'anarchia, all'autodistruzione... ma erano messaggi semplici e diretti. Non richiedevano un'interpretazione approfondita del testo. Anzi, non la dovevano avere, dovevano essere un pugno sullo stomaco e basta! Cominciare a riflettere sembrava quasi una contraddizione.

Andiamo verso il milione!

Abbiamo superato le 500.000 visite al nostro sito e, adesso, ci stiamo lanciando per superare in fretta il milione di visitatori! Una cifra mostruosa, visto le umili ambizioni del nostro progetto. Dove vogliamo arrivare? Francamente non mi interessa, la verità è che ho lavorato a questo blog con molta sufficienza. Non credevo che a tanti interessasse capire il testo di una canzone. Visto però l'interesse manifestato, da oggi voglio lavorare per migliorare la qualità dei contenuti Il problema è sempre lo stesso: il tempo! Per cui vedrete sempre meno aggiornamenti, ma articoli molto più curati. Spero anche di leggere più commenti scritti da voi. Buona lettura, Luciano

Testi di ieri e testi di oggi

Corsi e ricorsi storici. La musica è cambiata molto nel corso di questi decenni, e, allo stesso modo, sono cambiati i testi. Soprattutto i temi. Si potrebbe quasi tracciare una linea che parte dagli anni 50 ed arriva fino ad oggi. Anzi, voglio fare il contrario! Partire da oggi e tornare indietro. Di cosa parlano i testi oggi? D'amore, d'amore, d'amore... siamo tornati agli anni '60, quelli prima della rivoluzione sessuale intendo. Forse le differenze da quei testi sono principalmente due: il pessimismo: si parla sempre di amori falliti o di amori che vivono situazioni difficili (non solo dal punto di vista affettivo, ma anche di ingerenza economica, sociale o di problemi di salute). la volgarità: soprattutto i cantanti RAP amano infarcire le proprie canzoni con espressioni volgari e palesi riferimenti al sesso. Si tratta di una semplice, banale ed inutile imitazione dei rapper d'oltreoceano. Anche la lentezza delle canzoni ne ha ridotto notevolmente il n

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